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Cara Meryl,
grazie .
Mi hai salvato.
•.¸¸.•´¯`•.♥.•´¯`•.¸¸.•.

Kramer vs Kramer!

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Meryl- Fumatrice♥

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sabato 25 luglio 2015

Meryl Streep canta “Cold One” per Ricki And The Flash (screenweek.it)

Prima clip per Ricki and the Flash, pellicola scritta dal premio Oscar (per lo splendido Juno) Diablo Cody e diretta da un signor regista come Jonathan Demme. Protagonista Meryl Streep, che interpreta una rocker sul viale del tramonto. Possiamo vederla intenta a cantare una canzone accompagnata dalla sua chitarra in questo video

 

La storia di Ricki and the Flash segue le avventure sempre in bilico tra ironia e dramma di una rock-star ormai in declino (la Streep, appunto), la quale, dopo anni in cui è stata completamente risucchiata dal mondo dello spettacolo, decide di riallacciare i rapporti con i suoi figli. In particolare, la donna si riavvicinerà a uno di loro che sta vivendo un momento delicato a causa di un divorzio.
Nel cast troviamo anche Mamie Gummer (vera figlia della Streep), Kevin Kline, Sebastian Stan, Audra McDonald e Rick Springfield. Il film farà il suo ingresso nelle sale americane il 6 agosto 2015.

lunedì 20 luglio 2015

Davvero non ve ne ho mai parlato?Paul McCartney e Meryl Streep!

Poco fa stavo girando un po' su youtube e mi sono imbattuta  in una canzone di Paul McCartney che avevo già sentito ma che mi sono dimenticata quasi subito!
Molti di voi sicuramente non sapranno che all' interno del video ufficile (di questa canzone) c'è anche Meryl!
Lo so,lo so,lo so... Vi starete chiedendo:"Come può essere che tu ti sia dimenticata di questa canzone in cui c'è anche Meryl?"
Mi dispiace dirlo ma è successo ... L'avevo sentita un paio di volte tempo fa e basta.
Inizialmente anche la canzone in sè non mi era piaciuta e forse è anche per questo che non mi è venuta grande voglia di risentirla, ma oggi... mi è tornata in mente e ho deciso di riascoltarla.
Okay, è proprio vero quando mia madre dice che crescendo i gusti cambiano.
Ora come ora la canzone per me è stupenda e il video un qualcosa di eccezionale, ovviamente anche perchè c'è Meryl.
Forse avrei preferito vederla un po' di più, insomma... si deve davvero poco, neanche 2 minuti alla fine del video, ma... anche solo in due minuti è sempre la solita bellissima eccezionale Meryl Streep di sempre.
E' così bella,allegra e mentre la vedo ballare mi trasmette davvero gioia.
Vi lascio il video qui sotto.
Voi cosa ne pensate?

Aspetto risposte.

Meryl Streep in versione rockstar aprirà Locarno (www.lastampa.it)

Anteprima mondiale, il 5 agosto, del film interpretato dall’attrice americana. Nel cast anche la figlia dell’artista.



Sarà un’attesa anteprima mondiale con Meryl Streep, ”Ricki and the Flash” di Jonathan Demme, a inaugurare il 5 agosto in Piazza Grande il 68mo Festival di Locarno. Sceneggiato dalla Diablo Cody di ”Juno” e in uscita a settembre in Italia con il titolo ”Dove eravamo rimasti”, è la storia di una rockstar sul viale del tramonto e dei suoi problemi di famiglia: nel cast anche Kevin Kline e la vera figlia della Streep, Mamie Gummer.

In corso fino al 15 agosto, più un’appendice benefica e per un pubblico di tutte le età il 16 con la presentazione di ”Asino vola”, il Festival presenta nelle varie sezioni 230 film, compresa una ricca retrospettiva di Sam Peckinpah.

Il direttore artistico Carlo Chatrian definisce la selezione di quest’anno «ricca ed eclettica». L’unico italiano in concorso è ”Bella e perduta” di Pietro Marcello, scritto da Maurizio Braucci sceneggiatore di “Gomorra”, dove la storia surreale del bufalo Sarchiapone abbandonato in un’antica residenza borbonica sottratta alla camorra fa da pretesto per un viaggio dalle conseguenze inaspettate nell’Italia del Sud. E Mario Martone presenta in Piazza Grande la sera del 12 “Pastorale cilentana”, il documentario di 19 minuti che accompagna i visitatori di Expo.

Fra i titoli più interessanti “No Home Movie”, dove la regista belga Chantal Ackerman torna ad approfondire il suo rapporto con la madre, ”La belle saison” di Catherine Corsini con Cécile de France, Happy Hour del giapponese Ryusuke Hamaguchi lungo cinque ore. Nei “Sogni del lago salato”, Andrea Segre mette in relazione il boom attuale del Kazakistan arricchito dal gas con quello italiano degli Anni Sessanta. Tra i titoli italiani anche ”Genitori” di Alberto Fasulo, vincitore a Roma nel 2013 con “Tir”, e “Romeo e Giulietta” di Massimo Coppola, ambientato in un campo Rom e interpretato da Valerio Mastandrea.


Tra gli omaggi del Festival, i Pardi d’onore a Michael Cimino e a Marco Bellocchio, che presenterà la versione restaurata dei “Pugni in tasca”. Sul lago arriveranno anche Edward NORTON, Andy Garcia, Carmen Maura, Marthe Keller, Sabine Azema, Bulle Ogier, Andrzej Zulawski e la comica americana Amy Schumer.

N.B. Non so se l'avete capito ma, Meryl non ci sarà.
Lo so, è una cosa molto triste,stavo già per preparare le valigie! 
Beh, ragazzi... ci toccherà aspettare ancora un po' prima di incontrarla!!
Ma prima o poi ce la faremo, ne sono certa !

giovedì 2 luglio 2015

Articolo di www.corriere.it

 Meryl Streep, il “diavolo” ha 66 anni Dalle trasformazioni camaleontiche alla passione per gli stilisti italiani
L’attrice è anche impegnata nelle battaglie perla parità dei diritti e ha fondato un laboratorio di sceneggiatura per donne over 40


Strega? Anche. Sì, alla fine, anche strega. La regina degli Oscar Meryl Streep ha più volte, negli anni, denunciato che Hollywood, non appena una sua “figlia” superi gli Anta, inizia a proporle ruoli rugosi. E ha dimostrato ancora una volta che un’attrice, la più brava attrice del mondo secondo la critica, buca lo schermo senza nascondere i suoi anni (anzi), senza calcare la mano con il bisturi. Il look? Sofisticato come una diabolica dominatrice della moda, dimesso, rigido, clericale, da hippie stagionata con treccine e collanine. Tutto cambia, nulla cambia. La classe non è acqua, sempre un passo avanti.

La strega solo dopo i 65 anni
«Sa quante volte e mi hanno offerto il ruolo della strega quando ho compiuto 40 anni? Tre. Improvvisamente erano scomparse tutte le parti di donne desiderabili. Restavano solo le streghe», ha raccontato che si era sempre rifiutata. Fino ai 65 anni. Poi è arrivata anche la strega Meryl, per il musical «Into the Woods», che le è valso la 19esima nomination all’Oscar, confermandola nel record. Nessuna attrice della storia ha ricevuto tante candidature agli Oscar quante Meryl Streep, che di statuette ne ha vinte tre: due come migliore attrice protagonista («La scelta di Sophie» e «The Iron Lady») e una come attrice non protagonista («Kramer contro Kramer»). Operaria sindacalista (Silkwood») o aristocratica avventuriera («La mia Africa»), cuoca svampita («Julie & Julia») o editrice letteraria omosessuale («The Hours»), bigotta madre superiora («Il dubbio») o dimessa casalinga («I ponti di Madison County»), Meryl Streep non ha sbagliato un colpo. Per questo può permettersi di alzare la voce, e salire sul palco anche nella vita per le sue battaglie. L’ultima, quella a cui tiene di più? Parità di salario, anche nel mondo del cinema, che invece prevede due ordini di grandezza: sei uomo, guadagni tale cifra, sei donna, tutta un’altra storia.
Laboratorio di sceneggiatura per donne over 40
È proprio ora di smetterla di pensare che le donne non vogliono e non sanno parlare di denaro. E l’aria cambia a partire da una star, che nel bel mezzo del più ambito dei party delle celebrities, con tanto di abito lungo, si alza in piedi, assieme a Jennifer Lopez, e si esalta per il discorso di Patricia Arquette alla consegna degli Oscar 2015. Non una trovata del momento. Meryl Streep ha creato il primo laboratorio di sceneggiatura per donne sopra i 40 anni, offrendo personalmente i fondi necessari per il suo lancio, e già nel 2012, al premio Crystal di Women in Film, spinse i filmaker a realizzare più pellicole indirizzate alle donne, sostenendo che film come «Le amiche della sposa», «Mamma mia!» e «Il diavolo veste Prada» sono buoni solo a fare cassetta. Cassa ricca per i film con Meryl: una cifra come 40 milioni di dollari a film. Tutta l’autorevolezza, anche economica, per parlare di denaro.
«Parità tra uomo e donna»
Eccola, ora che di anni ne ha compiuti 66, inviare una lettera ai membri del Congresso americano perché s’impegnino a ratificare nella Costituzione americana (e rendere così effettivo in tutti gli Stati americani) l’Equal Rights Amendment, l’emendamento per l’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne, in tutti i campi. «Vi scrivo per chiedervi di difendere i diritti di vostra madre, di vostra figlia, di vostra sorella, o moglie di voi stesse, e di supportare attivamente l’Equal Rights Amendment», scrive la Streep nella lettera. E aggiunge: «Un’intera nuova generazione di donne e di ragazze chiede uguaglianza, di paga, di protezione dagli abusi sessuali, di uguali».
Le battaglie da femminista
Che sia entrata troppo nella parte dell’ultimo film in cui interpreta una suffragetta? «Abbiamo visto tanti film sui diritti civili, ma non abbiamo mai visto questa storia sullo schermo. Parla degli eventi del 1912 a Londra, io sono Emmeline Pankhurst che ha spinto donne rispettabili come lei a prendere a mattonate le finestre di Oxford Street. Erano 40 anni che ogni anno presentavano atti a favore delle donne in parlamento e non era mai successo niente, e finalmente, solo in quel modo, sono riuscite ad avere l’attenzione dei parlamentari», ha detto. Non è la prima volta che l’attrice faccia la femminista. Già a proposito di Margaret Thatcher, che le ha procurato il terzo Oscar, aveva detto: «Avrebbe gridato e scalciato sulla via dell’altare delle femministe, ma era una femminista, che le piaccia o meno. Quando ero piccola le donne potevano aspirare al massimo a fare le infermiere o le insegnanti, ed è grazie a lei se la situazione è cambiata».
Le trasformazioni della star
Nel mezzo, tra le trasformazioni camaleontiche di Meryl Streep, prima della suffragetta, prima della strega, prima dei tailleur, ci sono stati grembiuli e scollature generose, abiti d’epoca, sai, sahariane, salopette. Eh già, è stata proprio Meryl Streep a sdoganare la salopette, restituendole potere seduttivo. Ricordate uno dei balli di Donna sull’isoletta greca? La protagonista di «Mamma mia!» indossava proprio una salopette. Così come sullo schermo, anche negli scatti più o meno ufficiali, Meryl Streep ha alternato con disinvoltura tailleur e gonne al ginocchio a abiti lunghi, fasciati, scollati, da matrona, da vecchia signora… look dimessi, occhialini da intellettuale e da figlia dei fiori. Perché se il femminismo è libertà, la libertà è anche vestirsi come ci pare, quando ci pare. Niente di imposto, neanche dall’età. Con la libertà, al tempo stesso, di potere esprimere la propria età, senza nascondigli. Con autonomia, anche economica.
Il debole per gli stilisti italiani
Perché all’attrice femminista piace la moda, e ha un debole per gli stilisti italiani: Salvatore Ferragamo, scelto per le premiere londinese e parigina di «The Iron Lady»; Dolce & Gabbana (alla trasmissione «Good morning America» ha sfoggiato la borsa in pelle Sicily) e Alberta Ferretti, indossata all’incontro in cui il presidente Barack Obama le ha consegnato – guarda caso – la Medal of Freedom, nel 2014. «Non mi interessa il mondo della moda come specchio del trend glamour o di un universo di lusso, ma mi sono laureata a Yale con una tesi in “costume design” e credo che lo stile, gli abiti, il gusto siano una profonda e personale espressione dell’ essere umano». Lo ha detto mentre sul grande schermo interpretava Miranda Priesley, la direttrice della rivista che impone le tendenze del vestire e del vivere. Un’elegantona diabolica di cui però Meryl ha detto: «Certo, Miranda è il personaggio più antipatico che ho interpretato. Eppure, vivendolo, ho scoperto di poter amare le sue segrete malinconie, il suo indiscutibile talento».
Miranda e il maglione ceruleo
Quanto conta in tutto questo la moda? Se avete ancora dubbi vi ricordiamo il discorso cult della protagonista del «Diavolo veste Prada»: «Tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te, tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito, per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapisil, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar De La Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee, e poi è stato Yves Saint Laurent, se non sbaglio, a proporre delle giacche militari di color ceruleo, e poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti, dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual dove tu, evidentemente, l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari ed innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda: quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalla persona qui presente in mezzo ad una pila di roba! »

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