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mercoledì 30 settembre 2015

Mamie Gummer: "Mamma scomoda? Non direi proprio. Mia madre Meryl Streep è la mia prima icona

Articolo:www.huffingtonpost.it
“Mamma scomoda? Non direi proprio. Meryl Streep è la mia prima icona”. Capelli biondi raccolti, occhi ipnotici, abito nero. Mamie Gummer, 32 anni, ondeggia su una sedia di stoffa al Ritz Carlton di Central Park, New York, imitando gli scatti di un rapper. “Me lo chiedono in tanti come sia recitare accanto a mia madre e più vado avanti più trovo risposte inaspettate, dentro di me”. Terzo film al suo fianco, Dove Eravamo Rimasti, in uscita il 10 settembre per Warner Bros., unisce madre-figlia in una sceneggiatura scritta da Diablo Cody (autrice di Juno e Young Adult) e diretta da Jonathan Demme (Philadelphia). Mamie interpreta Julie, figlia di una rocker, Ricki, che ha abbandonato i suoi kids per amore della musica e dei club. Parecchi anni dopo, matrimonio nato e fallito, Julie deve confrontarsi con la mamma-nemica.
Avere accanto Meryl Streep sul set non le ha creato alcun imbarazzo?
“Per me è più facile del resto del mondo: sono sua figlia e proprio non riesce ad intimidirmi. Questo vale anche per i miei fratelli e sorelle. Anche se i primi giorni ammetto sia stato disorientante. A mia insaputa, il regista del film le ha chiesto di non rivolgermi una parola durante tutta la lavorazione. Mamma c'è rimasta malissimo ma questo distacco ha dato una sterzata all’alchimia tra Julie e Ricki. La storia di una madre rocker che cerca di riconquistare la fiducia della figlia, in scena apre le porte a qualche fantasma familiare. Mia madre è l’unica persona in grado di riconoscere quando ho qualcosa che non va o se le sto mentendo. Anche sul set. Starle accanto sotto i riflettori mi ha fatto sentire onesta, integra. Il bello della storia di Diablo Cody è che, proprio come nella vita vera, i personaggi non sono mai veramente dispiaciuti di essere impopolari o incompresi. Se ne fregano. Sin da piccola ho convissuto con l'idea di avere Meryl Streep come mamma. E’ rimasta incinta durante le riprese de La scelta di Sophie, il film che le ha fruttato l’Oscar come miglior attrice. A differenza della Julie di Dove Eravamo Rimasti, io non mi sono sentita trascurata da lei. E' sempre stata una donna presente, sceglieva film che la tenessero lontana da casa per non più di due settimane, ed ora che siamo tutti adulti e cresciuti, può prendersi una pausa da me e i miei fratelli e lasciarci liberi! Mi senti, mamma? Sei libera!".
Nel film di Jonathan Demme la troviamo, per una buona mezz’ora, in stato catatonico.
Quando Ricki torna a casa dalla figlia e dall’ex marito (Kevin Kline, ndr.) scopre che la sua ‘piccola’ Julie ha tentato il suicidio. Julie è arrabbiata, trasandata, non si lava da settimane, ascolta musica a tutto volume per rinchiudersi nel suo lutto nuziale. Ho girato metà film con i capelli imburrati, la faccia gonfia e le occhiaie di una matta: amo trasformarmi. Anche nella serie tv American Horror Story cambiavo look e temperamento a comando. Per non parlare di The Ward - Il reparto, Effetti collaterali e Cake. Mi attirano i ruoli borderline, snobbo quelli da brava ragazza“.
La prima scena del film girata con sua madre?
Quella al saloon dove mi faccio la pedicure e metto a posto i capelli. Una sequenza difficile, c’era un po’ di gelo. Era anche il mio primo giorno di lavoro. Ricordo che, in quel momento, cercavo di portare il mio personaggio su un lato più comico e maldestro, forse per esorcizzare il timore delle riprese. Demme si è avvicinato a me e ha detto: “Non devi essere divertente”. Uno shock.
C’è stata competizione tra le due Gummer Girls (Mamie è figlia di Meryl e Don Gummer, ndr.)?
“Mai. Mia madre ha la capacità di affascinare chi le sta attorno, me compresa. Mi ha impressionato come musicista. L'ho sentita cantare American Girl di Tom Petty ma anche Lady Gaga e Bruce Springsteen dal vivo, e sono rimasta letteralmente a bocca aperta. Io, abituata alle sue sinfonie storte sotto la doccia, non le avrei dato una chance...".
Come ha scelto Dove Eravamo Rimasti?
"E' stata mia madre a propormi il film. Come l'ha fatto? Arriva a casa, sbatte il copione sul tavolo. Lo sfogliamo insieme. Ci diamo un'occhiata complice e le dico: Sì, siamo pronte per recitare di nuovo insieme".
Il “nome” le ha mai creato problemi nell’ambiente?
Il nome sì, ma solo per la pronuncia: in giro per il mondo “Mamie” somiglia alla parola “mamma”. (ride) Sono affezionata a questo nickname, apparteneva alla mia bisnonna. Meglio di Mary, ecco.
Musica preferita?
Sono passata da Kate Bush e Sarah McLachlan all’hip-hop.
Tra spettacoli a Broadway e le nomination al Lucille Lortel Award, recitare è un’attitudine naturale, per lei.
Lo è. Nessuno ha forzato la mano con me sulla recitazione. Viene tutto dal mio istinto e dalla mia forza di volontà. Mi piacciono molto il cinema e il teatro. E poi, che cosa sarei dovuta diventare? Una banchiera?

martedì 15 settembre 2015

"Mi da due biglietti per dove eravamo rimasti?" "Lo trasmettiamo forse da venerdi"..MALEDIZIONE!

Buon pomeriggio lettrici e lettori.
Vorrei scusarmi se non sono molto presente in questo periodo, ma davvero, sono sommersa di impegni. Oggi è stato anche il mio primo giorno di scuola. Una tristezza,sono già stanca ancora prima di rincominciare. I professori sono ancora peggio di come ricordavo... Anzi con l'estate sono anche peggiorati. Inaciditi già il primo giorno di scuola,ti trasmettono un entusiasmo pazzesco. Comunque, non voglio rompervi con i miei problemi quindi mi stoppo.
Per quanto riguarda  "Dove eravamo rimasti" , come potete notare dal titolo del post , non ho avuto ancora il piacere di vederlo. Si lo so, è uscito ormai da 5 giorni ma il cinema del mio paese non lo sta ancora trasmettendo.
Convinta del contrario però ieri io e una mia amica siamo andate per vederlo.
"Nono,lo trasmettiamo forse da venerdì"
Questa è la risposta che mi è stata data. Non ci posso credere davvero. La gente ha una cultura cinematografica davvero scadente. Come faccio a saperlo? Cazzo, c'è gente che va al cinema e paga 10 euro di biglietto per vedere i Minions o I fantastici quattro ed è per questo che rimandano nel trasmettere un vero film,con la mia Meryl. Per l'ignoranza (cinematografica) delle persone.
Che poi, che cosa mi rappresentano i Minions?
Cosa sono?
Una banana tagliata? BAH.
Comunque sono giunta alla conclusione che c'è un film ancora più brutto e deludente dei Minions.
Sapete quale? Città di carta.
Come faccio a saperlo?
Beh, dopo la delusione per "Dove eravamo rimasti" la mia amica mi ha chiesto di restare comunque al cinema, per vedere insieme questo "specie" di film.
Dio mio che schifo. Non so se sono io quella ormai abituata agli standard di Meryl o sono i registi, gli attori e quant'altro che non sanno più fare il proprio lavoro.
Una pellicola a dir poco orrenda,stupida,piatta e noiosa.
Non c'è neanche una grande storia dietro  il film. Si parla solo di un ragazzo e una ragazza che sono amici. Lui è innamorato di lei fin da piccolo. Lei un giorno scappa di casa senza confidare a nessuno dov'è diretta.
Lui però la ritrova. Va da lei, le dice che l'ama ma alla fine lei lo rifiuta .
Fine del film. Insomma, è la storia di un ragazzo che si fa seghe mentali sulla sua amica.
Tutta quella pubblicità per questo schifo? Sono SCONVOLTA
 

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